Sparisce una Specialized Langster bianca a Milano appena dietro il campus del Politecnico (sede Leonardo), zona nota sia per la massiccia presenza di ciclisti universitari che per questo tipo di furti. Il sabato mattina successivo alla scomparsa del mezzo il proprietario, la ragazza e due amici partono alla volta del mercatino di Senigallia (zona porta Genova, a Milano): nutrono ben poche speranze e lo stesso proprietario dichiara: “Il ladro dovrebbe proprio essere uno scemo per rubarla venerdì pomeriggio e rivenderla sabato mattina”.

Dopo un primo giro attorno alla fermata della metro (ritrovo di numerosi ricettatori) e un lungo giro all’interno del mercato dove, anche lì, di ricettatori se ne vedono diversi, uno dei quattro decide di tornare a fare un giro di ricognizione all’esterno, essendo l’unico in bici, mentre i tre amici restano sconsolati a guardar bancarelle. Ritornato quindi alla fermata della metro (angolo tra via Casale e via Valenza), la vede. In mezzo a 7/8 altri ricettatori ce n’è uno, nordafricano, sulla 40ina, giacca verde, che regge il Langster. Preso dal panico, non sa bene come agire. Loro sono tanti, sicuramente non si conoscono tutti, ma chi può immaginare cosa succederebbe nel momento in cui uno di loro si trovasse in difficoltà? Neanche il tempo di chiamare gli amici rimasti all’interno del mercato e il nostro eroe vede a 50 metri due “ghisa”: corre da loro a bordo della sua scassona, in un attimo spiega loro la situazione e si propone di tirare in mezzo il ricettatore chiedendogli il prezzo e contrattando un po’, mentre loro l’avrebbero raggiunto alle spalle per coglierlo con le mani nel sacco. Così torna di nuovo verso la fermata della metro, appoggia la sua scassona ad un palo, prende il Krypto NY in mano (perché nella vita non si sa mai) e si dirige verso il ladro. A quel punto non sa bene cosa sia successo ma il ladro deve essersi sentito accerchiato o forse aveva visto in lontananza il nostro eroe parlare con i ghisa. Tant’è che mentre il nostro eroe si avvicina con indifferenza al ricettatore questo schizza sulla bici rubata e inizia a pedalare lungo via Casale, direzione Naviglio. Che fare? I colleghi ricettatori sono ancora tutti lì e i "ghisa" ancora lontani, se la stanno prendendo troppo comoda e nemmeno adesso stanno aumentando il passo. Il nostro eroe pensa che non si perdonerebbe mai di averla lasciata andare senza provarci. È un attimo, si mette a correre e blocca il ladro, chiudendogli la ruota anteriore tra gambe, quindi lo prende per la giacca e lo butta giù di peso dal mezzo, insultandolo e brandendo il Krypto: tutto questo sotto gli occhi della Polizia Locale ancora ad una trentina di metri di distanza. Il tipo si scusa terrorizzato ma non smette di dimenarsi. Con una mano il nostro eroe tiene la bici, con l’altra un pezzo della giacca del malvivente che in un attimo si divincola e corre via verso via Casale, direzione naviglio. Il nostro eroe si gira verso i ghisa e vede uno dei due che, ancora dannatamente lontano, fa un accenno di scatto salvo fermarsi al terzo passo di corsa. Una volta raggiunto si complimenta con il nostro eroe, non dopo essersi giustificato con un “Eh, tanto uno così sai quante ne ruba?” (o una frase simile). Il nostro eroe non riesce ad insultarlo, ha recuperato la bici e non si è preso neanche una coltellata, per oggi basta così. Tra l’altro il ghisa non chiede neanche la denuncia né niente (che l’eroe non aveva perché ce l’aveva il proprietario ancora a zonzo per il mercato) e viste le recenti storie di recuperi che ha letto in rete decide che va bene così. Da segnalare: la bici è stata sistemata, freni registrati, bulloni delle ruote stretti e catena oliata a dovere… anche se non adeguatamente tirata! Tutto ciò fa pensare a un 'pesce grosso'..
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